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Antonello Di Gennaro

Antonello Di Gennaro (Matera 1961), Editorial and corporate photographer.

Ha studiato filosofia presso l’Università degli studi di Bari, svolge la sua ricerca nel campo della fotografia professionale dal 1991 occupandosi di svariati ambiti di specializzazione che spaziano dal settore editoriale a quello aziendale, completando il percorso con il suo amore innato per il reportage demo-etnografico. Ha realizzato, oltre 60 volumi e cataloghi d’arte per conto di svariate case editrici: Federico Motta Editori Milano, Testo & Immagine Torino, La Cometa Roma, Antezza&Antezza edizioni Matera, Opera & Opera Spoleto, Altrimedia edizioni Roma, R&R edizioni Matera, Edizioni Giannatelli Matera, La Bautta Bari, Graficom edizioni Matera. Ha esposto i suoi lavori in Italia, Austria, Malta, Albania e Cina.Svolge la sua ricerca sociale, etnografica e demo-antropologica sulle minoranze etniche e religiose, le popolazioni nomadi e i migranti del Mediterraneo. Collabora con le riviste: Bell’Italia, Siti, Domus, 100 Bagni, Casa di una volta, Casantica, Made in Italy, L’Informatore Agrario, Origine, Il Giornale dell’Arte e Grazia.  Nell’ambito di lavori di corporate ha collaborato con diverse committenze tra le quali: Università Federico II di Napoli, Università della Basilicata, Triennale di Milano, Polidesign, Museo di Policoro, Museo di Metaponto, Museo di Melfi, Regione Basilicata, Regione Calabria e Regione Puglia. In ambito advertising collabora con: Gruppo Busnelli, Istituto Commercio Estero, Consorzio del Pane di Matera, General Costruzioni Lucana, Filippucci Restauri, APT Basilicata, Materia Matera Berlino, Advanced Computer System, Zetema, Neos Architettura, Nicoletti Salotti, Brecav S.r.l. e Hotel Plan S.p.a. Milano. Nel 2017 realizza a Malta il primo “The report works of Architecture dedicato a Renzo Piano”. Partecipa al progetto dell’ Osservatorio dello Stato delle cose Storie e geografia del doposisma con numerosi reportages nelle zone: Umbria, Campania e Basilicata. Organizzatore progetto Mat 2019 Coscienza dell’uomo per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 Collabora a eventi e progetti con il Malta Istitute Professional Photography – M.I.P.P.

Responsabile del CNA Basilicata Fotografi.

Art Director MIP – Matera International Photography.

www.antonellodigennaro.com

Barletta. Una Città sospesa

La luce nell'arte, nell'architettura e nella fotografia La Barletta al limite del metafisico di Antonello Di Gennaro raccontata da Pio Tarantini Possono sembrare scenari di un film di impostazione metafisica gli edifici di Barletta − la città di mare a nord di Bari che è una delle più importanti tra quelle che punteggiano la costa adriatica della Puglia – nelle fotografie di Antonello Di Gennaro, fotografo materano impegnato, sul fronte organizzativo nella divulgazione della cultura fotografica. Antonello Di Gennaro realizza un progetto fotografico dedicato proprio a Barletta: si tratta di paesaggi urbani in cui alcuni possenti edifici, o scorci di essi, delineano un percorso visivo quasi senza tempo. Nelle fotografie non compaiono persone o elementi contemporanei – autoveicoli, insegne, infrastrutture moderne − che possano contestualizzare temporalmente i luoghi e la scelta di desaturazione quasi totale del colore accresce l’aura di tempo sospeso. Colpisce, nello scorrere le immagini, la solidità e la compattezza stilistica di queste architetture che sembrano uscite da un set medievale: i cieli che le sovrastano sono sempre nuvolosi con il risultato visivo di una luce diffusa che nulla concede alla spettacolarità della luce mediterranea. Questi paesaggi urbani sono il contrario del cartolinesco, si inscrivono nella consolidata tradizione di una fotografia geometricamente rigorosa che parte dalle esperienze ottocentesche di Alinari per giungere fino al contemporaneo Gabriele Basilico. Proprio sull’aspetto luministico insiste maggiormente l’autore nel raccontare questo suo lavoro, riconducendo alle molteplici capacità della luce di plasmare la materia uno degli aspetti più importanti della fotografia: se questa caratteristica del linguaggio visivo, non solo fotografico, si applica ad architetture fortemente connotate può dar vita a un lavoro intrigante in cui il manufatto viene esaltato non solo per le sue qualità intrinseche, ma per come si colloca e viene vissuto nello spazio.