Beni Culturali
La Piana di Sibari, con al centro Corigliano, è un’area talmente ricca di curiosità, bellezze naturali e artistiche che il visitatore italiano o straniero si troverà di fronte a continue, inimmaginabili sorprese.
Nel susseguirsi di luoghi, storie e paesaggi mai uguali fra di loro, il viaggiatore potrà sentirsi un po’ esploratore, alla scoperta di mille segreti racchiusi in una lucente alba sul mar Jonio, in un bosco inaspettato della Sila, in un traforo della transumanza o in un viottolo collinare al termine dei quali la natura gli riserva un verde incontaminato o trovarsi in un vicolo nel cuore del Centro Storico, o in un suggestivo richiamo archeologico dell’antica Sibari o di Castiglione di Paludi o ancora in un maestoso tramonto sul Pollino.
Luogo di antica tradizione turistica, Corigliano ha un territorio dove si sente l’opposizione e l’unione geografica e umana, culturale ed economica, fra montagna, pianura e mare, sia che si pensi alla spiaggia e al limpido mare di Schiavonea, o ai verdi agrumeti di Apollinara, Thurio, Fabrizio, Torricella, o ai secolari ulivi dell’Insiti e della Valle del Coriglianeto, sia che si vagheggi i pendii boscosi che dal Patirion e da Giustopago si allungano verso la Sila.
Questo ed altro ancora è Corigliano, con le sue tradizioni gastronomiche e folkloristiche, musica e poesia ma anche lavoro, fantasia, costanza e vecchi memorie sempre attuali, testimonianza di arte e cultura contadina.
Un mondo ricco e vario, semplice e genuino.
Lungo le spiagge assolate, in mezzo alle pinete, nelle pianure fertili, sulle colline degradanti e nei boschi delle montagne rivivono fasti e nefasti di antiche civiltà: greca, latina, araba, normanna, aragonese, angioina e dove fanno ancora eco le gesta dei briganti.
Ebbero la Signoria su Corigliano alcune fra le più nobili e ricche famiglie del Regno di Napoli: i principi Sanseverino (dal 1192 al 1606), i duchi Saluzzo (dal 1616 al 1828) e i baroni Compagna (dal 1828 al 1971).
Al centro di tutta la storica vita di Corigliano vi è il Castello Ducale, integro nella sua grandezza e visitabile in ogni suo splendore. Intorno al Castello, tra le strette vie e le piccole case abbarbicate sulla collina è possibile ancora oggi leggere il nucleo urbano originario, quello nato intorno al 977 dopo Cristo alla destra della valle del Torrente Coriglianeto nella zona sud della Piana di Sibari. In questi rioni è ancora possibile ammirare le tante chiese e i tanti palazzi antichi e piazze (slarghi) nonché l’acquedotto (Ponte Canale) con elementi artistici di notevole interesse che sovrasta Via Roma. E poi ancora nella piana il Castello di San Mauro lungo la s.s. 106 a Cantinella, il Quadrato Compagna (Palazzo delle Fiere), la Torre dei Cupo e la Taverna a Schiavonea e molti altri monumenti.
Corigliano insomma è base di partenza per qualsiasi tipo di itinerario, turistico o naturalistico, per cui è facile che il visitatore sarà indotto ad ampliare progressivamente il suo viaggio o a fermarsi per arricchire man mano il suo bagaglio culturale.