busettini ferrero

VIETATO MORIRE, STORIE DI ORDINARIA RESISTENZA

Questi siamo noi, Renata e Max.

Io fotografo per diletto e per passione. Fotografo dasempre e da sempre ho legato la passione per la fotografia alla voglia di esplorare il mondo. Negli ultimi anni, ho deciso di focalizzarmi su progetti che hanno sempre al centro le persone. Le foto ed i luoghi continuano a riempire i miei occhi, ma le persone che incontro riempiono il mio cuore in modo indelebile.

Max è il professionista della coppia ed è grazie a lui se i nostri progetti prendono forma e diventano concreti.

Max è giornalista dal 1987 e nel corso degli anni ha pubblicato sulle maggiori testate giornalistiche italiane.Ha sempre cercato di dare voce a gli ultimi e questo lo si denota anche dalle sue foto e dai suoi progetti.

La sintonia ed il clima di leggerezza che riusciamo a creare quando scattiamo insieme ci ha aiutato ad affrontare temi importanti, profondi e severi.

www.renatabusettini.com www.maxferrero.it

VIETATO MORIRE
Storie di ordinaria resistenza

Abbiamo visto la morte passare davanti ai nostri occhi, l’abbiamo osservata, a volte cercata. Non ci ha volute e da quel giorno per noi tutto è cambiato.

Agata Borghesan Per anni ha martoriato il suo corpo con coltelli e lamette ora si considera un’opera vivente.
Anja Torino Il cibo era il suo incubo, non si vedeva mai abbastanza magra finché, all’ultimo stadio, scoprì di poter aiutare altre donne che vivevano la sua stessa esperienza.
Filomena Lamberti Nel 2012 viene sfigurata dal marito. Dopo oltre trent’anni di violenze e angherie aveva deciso di mollarlo e di rifarsi una vita. Ha scritto un libro “un’altra vita” e aiuta altre donne che si trovano nella sua situazione.
Gloria Hoffman Boemia Nel novembre 2014 il suo ragazzo le puntò un fucile alla tempia e le sparò. Quando si riprese dopo una settimana di coma aveva perso un occhio, l’uso di una gamba, di un braccio e metà del viso. Sognava di fare la modella ora fa la make-up artist.
Ilenia e Giada Caramello Dopo essere fuggite di casa con la madre, nel novembre del 2015 dovettero sopravvivere alla sua uccisione da parte del padre, facendo convivere, da allora, le speranze per il futuro di due giovani donne con il rimorso di non essere state con la loro mamma in quel momento. 
Jocelyne Tsouadiabantou Dopo aver subito continue violenze sessuali da parte dello zio, fuggì dal Congo perché minacciata di morte dalla sua stessa famiglia dopo aver denunciato alla polizia le brutalità subite.

Monica Assom Per un amore difficile, si distese sui binari della linea Torino – Susa convinta di morire. Al passaggio del treno si accorse che solo le gambe erano posizionate sulle rotaie.
Paola Martino Un tumore indebellabile le ha devastato il fisico. Un pezzo alla volta ha disgregato il suo corpo. Nel 2020, dopo la realizzazione della foto, ha perso per amputazione il braccio destro.

Pinky Aulakh Nel novembre 2015 il marito la cosparse di diavolina liquida e le diede fuoco sotto gli occhi dei figli. È diventata una delle testimonial e socia fondatrice di “onlus Walls of Dolls”
Anna Magri Anna è una delle mamme della terra dei fuochi. Riccardo “cuor di leone” come lo chiamava lei, si è ammalato a 6 mesi, passando dal seno materno alla chemio. Un trapianto, poi la ricaduta e alla fine solo le terapie antidolorifiche per lasciarlo andare.