Il festival Corigliano Calabro Fotografia una storia di oltre venti anni cominciata nel lontano 2003, mi piace ricordare quanto scritto nel catalogo della prima edizione:

E’ con orgoglio che salutiamo l’arrivo di alcuni dei più importanti fotografi e critici nazionali ed internazionali che per alcuni giorni utilizzeranno i nostri paesaggi, le nostre vie, i volti della nostra comunità per raccontare attraverso le immagini la nostra storia, la nostra cultura, i nostri saperi. Auspichiamo di poter sintetizzare in una pubblicazione le immagini più significative di questi grandi maestri così da sistematizzare un percorso di conoscenza e civiltà da offrire alla platea nazionale’’.Ecco quello che era solo un auspicio è divenuto realtà con la pubblicazione di un libro e la continuità dell’evento giunto quest’anno alla 22a edizione.

Tra gli anni ottanta e novanta frequentai le ‘’Settimane della Fotografia’’ a Terrasini, in Sicilia, dove ebbi modo di conoscere alcuni dei più grandi maestri della fotografia italiana ed internazionale  seguendo vari workshop. L’idea di un festival era già nei miei pensieri; nel 2003 cogliendo l’opportunità del ruolo di assessore comunale fu possibile inserire il progetto del festival nel programma culturale della città di Corigliano. Nel corso degli anni la struttura si è affinata arricchendosi nel tempo con mostre non solo di autori noti ma anche di giovani emergenti; numerose le collaborazioni con Accademie di Belle Arti, come quella di Roma, Napoli, Catania e Catanzaro, senza dimenticare gli incontri con fotografi giornalisti e critici, e tante presentazioni di libri.

La peculiarità del festival è quella di commissionare ogni anno un lavoro  ad un autore di prestigio per la lettura fotografica del nostro territorio.
Sin dalla prima edizione il festival si è caratterizzato per la proposta di grandi nomi della fotografia internazionale, il battesimo con Gianni Berengo Gardin, divenuto cittadino onorario della nostra città, Ferdinando Scianna, Mimmo Jodice, nonché Ken Damy e dagli Stati Uniti Jeff Dunas, conosciuto a Terrasini, ecco i primi che hanno segnato con la loro presenza uno strepitoso inizio creando le fondamenta per un percorso successivo.

La longevità della manifestazione credo sia anche dovuta all’accoglienza, l’ospitalità, la buona tavola tipica di questi luoghi che ha giocato un ruolo non secondario come attrattiva.
Non solo promuovere la fotografia è stato ed è il motore del festival , ma anche promuovere il territorio attraverso la fotografia. Da qui il susseguirsi dei tanti autori che, ognuno con il proprio stile, hanno saputo raccontare attraverso l’analisi dell’ambiente, delle tradizioni, delle identità, dell’aspetto antropologico le varie facce dei nostri luoghi.

Tutta questa produzione di  immagini ha sicuramente sollecitato le coscienze della nostra comunità a essere più consapevoli dei beni materiali e immateriali di cui siamo ricchi e di conseguenza a stimolarci a tutelarli

Il  successo della manifestazione è dovuto sicuramente anche ad una valida squadra dell’Associazione Culturale Corigliano per la Fotografia, di cui mi onoro di esserne il presidente, nata come supporto al festival, ma oggi impegnata in più direzioni da corsi di fotografia a lavori sul territorio, mostre , incontri, seminari, workshop.

Il festival si svolge nella magica cornice del castello ducale di Corigliano, un autentico marcatore con il suo salone degli specchi dove si realizzano gli incontri e le serate di apertura delle mostre. Tutte le esposizioni sono proposte nelle sale dal piano superiore al piano terra passando dalla cucina ottocentesca alle prigioni in un intreccio incredibile di percorsi museali.

Gaetano Gianzi, Direttore Artistico