
Francesco Paolo Lavriani: ARBËRESHE – ITALO-ALBANESI
FRANCESCO PAOLO LAVRIANI S.Sofia d’Epiro.
Docente di materie tecniche nella scuola secondaria superiore, da più di 30 anni si occupa di fotografia e di antiquariato fotografico. Negli anni ottanta-novanta lavora come reporter a Firenze, entra nel gruppo fotografico “Il Cupolone”, dove ha la possibilità di conoscere e fare esperienza con i più grossi nomi della fotografia italiana.
Iscritto dal 1985 alla (F.I.A.F.) Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, ha ricoperto la carica di Delegato Provinciale di Cosenza dal 1999 al 2002.Nel 2014 a Cesenatico in occasione del 66 Congresso FIAF viene insignito dell’onorificenza (BFI) Benemerito Della Fotografia Italiana, in riconoscimento dei meriti artistici. Partecipa a diversi concorsi fotografici ottenendo vari premi, realizzando sia mostre personali che collettive. Sue fotografie sono apparse su varie testate di giornali sia a carattere regionale che nazionale. Socio dell’Associazione Culturale “Corigliano per la Fotografia”, ha seguito seminari e workshop con i più grandi maestri della fotografia internazionale. Nel 2009 per conto dell’università della Calabria-Osservatorio delle lingue e delle culture Minoritarie ha curato il progetto fotografico sulla Cartellonistica Stradale Bilingue, patrocinato dall’Amministrazione Provinciale di Cosenza.
Il suo modo di fotografare e il suo interesse sugli aspetti storico-antropologici della fotografia, gli hanno decretato un grande successo con più di sessanta mostre sia in Italia che all’estero. Attualmente è impegnato in un progetto sulla riqualificazione e identità delle Comunità Arbëreshe.
Pubblicazioni:
Nel 1991 il libro “la Banda la Storia” , ricerca storica sulla Banda Musicale V. Bellini di S.Sofia D’Epiro.
Nel 2007, in occasione del Cinquecentenario della morte di San Francesco di Paola, Pubblica il libro “San Francesco di Paola il Santo della carità”.
Nel 2008 “ Festa Jone” ricerca storica antropologica sulla festa di S.Atanasio Patrono della comunità di Santa Sofia d’Epiro.
Nel 2009, ha pubblicato “ Il Santuario dei Santi Cosma e Damiano” ricerca storica religiosa sul comunità di San Cosmo Albanese.
Nel 2013 per conto del Parco Nazionale del Pollino ha pubblicato il libro “Rotonda” Riti Arborei della Basilicata, ricerca storica antropologica sui riti arborei.
Nel 2016 per conto dell’Università della Calabria – Osservatorio delle Lingue e delle Culture Minoritarie ha pubblicato il Cofanetto di Cartoline inerenti il progetto fotografico sulla Cartellonistica Stradale Bilingue. realizzato dall’Amministrazione Provinciale di Cosenza – Assessorato alle Minoranze linguistiche Storiche.
Questa breve raccolta di foto dedicata ai tanti paesi di origine albanese, vuole riportare alla luce il grande patrimonio culturale della tradizione Arbëreshe, (Italo –Albanesi).
Un viaggio nel presente e non nel passato, un lavoro di ricerca e documentazione sulle condizioni di una minoranza che, giunta nei nostri paesi nei secoli XV e XVI, ha saputo conservare un patrimonio culturale di enorme potenzialità, (lingua, poesia, musica, costumi, rito religioso e feste).
Una serie di immagini che vanno alla ricerca dei luoghi della memoria collettiva che rischiano di perdersi nella frenesia e nella rapidità dei cambiamenti, la cui sopravvivenza e autonomia è continuamente messa in discussione dai processi culturali di trasformazione della nostra società.
Gli Arbëreshe sono presenti in sette regioni d’Italia, la Calabria è una delle regioni non di confine che vanta più insediamenti di popoli e minoranze etniche.
La mostra intende creare una funzione di reciproca conoscenza, tende a tutelare il patrimonio Arbëreshe che coinvolge l’Arberia, quest’ultima intesa come concetto consortile che unisce e si rende propositiva attraverso la sua specificità all’interno di un genius italico molto più ampio.
Negli Arbëreshe non è mai venuto meno il ruolo di persone dall’ “animus” orgoglioso e benevolo, dai tratti caratteriali sempre più inclini a mantenere le loro tradizioni e la loro storia.
Un lavoro che tende a stabilire un dialogo tra cultura e appartenenza, tra linguaggi e territorio.
Il nostro patrimonio culturale e la sua valorizzazione va intesa sia come recupero delle radici comuni, sia come accettazione che le culture delle minoranze etniche, arricchiscano il quadro della cultura nazionale e che la loro conoscenza sia oltre che una esperienza di vita, uno stimolo alla tolleranza e alla democrazia.
Francesco Paolo Lavriani
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